I dati pubblicati da CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi – nell’annuale report di sostenibilità, confermano che l’Italia è un campione di riciclo e di utilizzo di materia prima seconda. Infatti nel 2020 sono state riciclate 9 milioni di tonnellate di imballaggi, ossia il 73% degli imballaggi immessi al consumo, superando, con cinque anni di anticipo, l’obiettivo del 65% fissato per il 2025.
I benefici economici direttamente connessi all’attività di riciclo degli imballaggi nel 2020 assommano a 1 miliardo 274 milioni di euro, il doppio rispetto al 2005.
Nel 2020 è stato evitato il consumo di 24 terawattora di energia primaria (uno in più rispetto al 2019) equivalente al consumo di energia primaria necessaria a soddisfare i consumi elettrici per uso domestico di circa 7 milioni di famiglie.
La plastica prima di tutti
L’apporto principale al risparmio di energia primaria è dovuto al riciclo della plastica con una quota di oltre il 40% del totale risparmiato, seguita dal vetro (28,8%) e della carta (20,6%).
La materia vergine risparmiata grazie al riciclo è di 4 milioni e 631 mila tonnellate equivalente al peso di 460 torri Eiffel. Se consideriamo i materiali da imballaggio risparmiati abbiamo numeri molto alti: 470 mila tonnellate di plastica, come dire 10 miliardi di flaconi in Pet per detersivi da un litro, 278 mila tonnellate di acciaio, uguale al peso di 722 treni Frecciarossa,16 mila tonnellate di alluminio equivalenti a 4 miliardi e mezzo di lattine.
Se consideriamo il valore economico della materia risparmiata grazie al riciclo abbiamo la plastica ancora in pole position con 206 milioni di euro, pari al 68% del totale.
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