Uno studio recente condotto dal gruppo Aware (Assessment on WAste and REsources) del Politecnico di Milano, pubblicato sulla rivista Waste Management & Research con il titolo “How does plastic compare with alternative materials in the packaging sector? A systematic review of LCA studies”, ha rivelato che la plastica, in molti casi, rappresenta una soluzione ecologicamente valida e spesso migliore rispetto alle alternative.
La revisione ha analizzato 53 studi peer-reviewed pubblicati tra il 2019 e il 2023, confrontando l’impatto ambientale degli imballaggi in plastica con quello degli analoghi prodotti realizzati in materiali alternativi attraverso valutazioni del ciclo di vita (LCA). I risultati hanno evidenziato che, contrariamente alla percezione comune, la plastica è una soluzione sostenibile.
La plastica riciclata, un materiale difficile da battere
Uno dei punti di forza della plastica è la possibilità di riciclare i polimeri, migliorando significativamente le sue prestazioni ambientali. Negli ultimi anni, la quantità di articoli realizzati con plastica riciclata è aumentata rapidamente. Nel 2021, oltre l’8% della plastica prodotta nel mondo era plastica riciclata post-consumo, e in Europa, tra il 2010 e il 2020, c’è stato un incremento del 32% degli imballaggi in plastica avviati a riciclo. Molti imballaggi possono essere realizzati completamente o parzialmente con polimeri riciclati, portando a una notevole riduzione dell’impatto ambientale.
Ad esempio, l’HDPE (polietilene ad alta densità) riciclato utilizzato per il packaging cosmetico ha ridotto l’impatto ambientale fino al 29% in due terzi delle categorie di impatto esaminate. Le bottiglie in PET riciclato hanno mostrato impatti inferiori rispetto a quelle in PET vergine in tutte le categorie analizzate, e dagli studi è emerso che, in termini ambientali, il PET riciclato è migliore del vetro (anche se riutilizzato 30 volte) per 9 categorie su 14. Ma non solo, l’HDPE riciclato ha ottenuto risultati migliori anche rispetto ai polimeri fossili e al bio-HDPE in alcune condizioni.
Plastica e bioplastica
Le bioplastiche compostabili, sebbene percepite come più sostenibili, in media non consentono benefici ambientali rispetto alle plastiche convenzionali se si considera la prospettiva del ciclo di vita. Solo 2 studi su 19 hanno indicato le bioplastiche compostabili come preferibili dal punto di vista ambientale rispetto alla plastica convenzionale. Gli impatti ambientali delle plastiche biobased, come il PLA, sono tipicamente influenzati dalla fase di coltivazione della biomassa, dall’uso di pesticidi, fertilizzanti e acqua, che influiscono sull’eutrofizzazione e sull’esaurimento delle risorse idriche. Inoltre, significativi oneri ambientali sono legati ai processi di fermentazione, purificazione e polimerizzazione.
Plastica e vetro
Concentrandosi sul confronto tra imballaggi in plastica monouso e imballaggi in vetro, i risultati di 12 studi esaminati sono decisamente a favore della plastica, mentre in due casi le prestazioni di plastica e vetro sono comparabili. Gli elevati impatti ambientali di un imballaggio in vetro sono dovuti alle caratteristiche intrinseche di questo materiale: a parità di volume di alimento o bevanda contenuto, un contenitore in vetro è molto più pesante di uno in plastica, influenzando negativamente non solo la produzione ma anche i trasporti.
Anche volendo considerare il riuso dei contenitori in vetro, dagli studi emerge che, quando questo è inferiore a 10, l’opzione in plastica monouso risulta migliore dal punto di vista ambientale. Ad esempio, uno studio del 2021 ha concluso che la bottiglia in PET monouso per acqua minerale naturale è preferibile rispetto a una bottiglia di vetro riutilizzata sette volte. Tuttavia, con un numero maggiore di riutilizzi del vetro, le prestazioni ambientali dei due imballaggi possono essere comparabili. Bisogna però tener conto che, secondo un sondaggio condotto nel Regno Unito, il riciclo dei rifiuti di imballaggio viene preferito rispetto al riutilizzo, sottolineando ulteriormente la validità della plastica come opzione ecologica.
Plastica e carta
Anche nel confronto con la carta, la plastica è risultata la soluzione migliore in termini ecologici. Abejon e il suo team (2020) hanno evidenziato che le casse di plastica riutilizzabili offrono prestazioni ambientali superiori rispetto alle scatole di cartone in tutte le categorie di impatto, grazie al minor consumo di materiali sia da fonti rinnovabili che non rinnovabili. Tre studi hanno invece confrontato borse di carta e borse di plastica, analizzando in media nove categorie di impatto. In tutti gli studi, le borse di carta hanno ottenuto risultati peggiori rispetto a quelle di plastica. È stato rilevato che la carta ha prestazioni inferiori rispetto a HDPE (polietilene ad alta densità) e LDPE (polietilene a bassa densità) in tutte le categorie esaminate e, nel confronto con il polipropilene, la carta è risultata migliore solo in tre categorie su otto. Nello studio condotto da Pragati e Maeda (2022) si afferma che i sacchetti della spesa in HDPE hanno superato quelli di carta in 15 delle 16 categorie esaminate.
Plastica e legno
Se si analizza il confronto tra plastica e legno il risultato non cambia, anche in questo caso infatti la plastica risulta preferibile per prestazioni ambientali. Secondo López-Gálvez (2021) e Del Borghi (2021), le casse di legno monouso risultano meno performanti rispetto alle casse di plastica riutilizzabili. È stato inoltre dimostrato che i fogli per pallet riutilizzabili tre volte hanno un impatto ambientale maggiore rispetto agli equivalenti articoli in plastica riutilizzabili 35 volte, anche grazie al loro peso inferiore. L’analisi di sensibilità ha mostrato che i fogli di plastica superano quelli di legno nella maggior parte delle categorie di impatto, anche se utilizzati una sola volta. È importante notare che questo è l’unico studio che ha considerato il compostaggio come gestione del fine vita del legno. Infine, le cannucce di bambù riutilizzabili hanno ottenuto risultati peggiori rispetto agli articoli di plastica monouso, a causa del peso ambientale dovuto al loro lavaggio.
In conclusione, nonostante la percezione comune, la plastica è ben lungi dall’essere un materiale ad alto impatto quando, come dovrebbe essere sempre fatto quando si parla di sostenibilità, la si valuta in una prospettiva LCA rispetto alle alternative. L’uso crescente di polimeri riciclati nel processo produttivo potrà ulteriormente migliorare le prestazioni ambientali della plastica, rendendola una soluzione ancora più sostenibile per il futuro.