È stato appena siglato un accordo tra Mapei, uno dei principali produttori mondiali di prodotti chimici per l’edilizia, e Iren, un’importante e dinamica multiutility per l’utilizzo di polimeri termoplastici derivanti da innovativi processi di riciclo per realizzare manti stradali durevoli e sostenibili. Si tratta di un esempio virtuoso di economia circolare finalizzato all’implementazione di nuove tecnologie che consentano un significativo aumento del ciclo di vita delle superfici stradali.
L’innovativo progetto, che si è avvalso anche del contributo del Laboratorio Stradale del Politecnico di Milano, porta alla realizzazione di asfalti più duraturi e sostenibili, ideali per strade, autostrade, industrie, aeroporti, centri logistici e commerciali.
I conglomerati bituminosi che incorporano i tecnopolimeri vengono infatti utilizzati per creare superfici il cui ciclo di vita è più lungo rispetto ad altre superfici dello stesso spessore, riducendo i costi di manutenzione e aumentando la resistenza alla deformazione permanente dovuta a carichi pesanti. Aumentano anche la resistenza alle escursioni termiche e ai raggi UVA, con conseguente minore usura della superficie e riduzione dei rischi, in particolare per biciclette e motociclette.
Negli anni che hanno preceduto l’accordo, la partnership tra Mapei e Iren – attraverso la sua controllata I.Blu – ha portato alla realizzazione delle superfici di alcuni dei principali aeroporti italiani, confermando l’efficacia di questa nuova tecnologia. Il progetto non è importante solo in termini di innovazione industriale ma anche di valorizzazione economico-ambientale del ciclo dei rifiuti, in particolare del plasmix, un insieme di plastiche eterogenee incluse negli imballaggi post-consumo e non recuperate come singoli polimeri.
È gratificante constatare che l’Italia si conferma all’avanguardia nei processi di economia circolare, come peraltro certificato dal terzo Rapporto sull’Economia Circolare, grazie a progetti come questo che peraltro stanno nascendo anche in altri paesi europei.
È altrettanto recente il progetto messo a punto dall’azienda scozzese MacRebur che è riuscita a sviluppare un nuovo tipo di materiale composto al 100% da rifiuti di plastica riciclata da utilizzare per le superfici stradali. Secondo i dati, ci sono circa 40 milioni di chilometri di strade nel mondo, solitamente rivestite con pezzi di roccia e sabbia mista a bitume, che portano all’asfalto che tutti conosciamo. Secondo l’azienda scozzese il 10% del bitume utilizzato nella produzione di asfalto convenzionale può essere rimosso e sostituito da questa miscela di plastica riciclata.
Presto potremmo vedere questa tecnologia applicate alle nostre strade. Avreste mai pensato di guidare la vostra auto o andare in bicicletta sulle confezioni usate l’anno scorso?