Contrariamente a quanto la maggior parte delle persone pensa, l’Italia è un Paese molto virtuoso per quanto riguarda la raccolta differenziata e la raccolta della plastica in particolare.
Lo testimonia il rapporto dell’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – nel suo Rapporto Rifiuti Urbani edizione 2022.
La raccolta differenziata cresce in tutte le regioni: + 51% in 5 anni.
La media nazionale della raccolta differenziata nel 2021 si è attestata al 64%, avendo registrato un aumento significativo e costante negli anni. Rispetto al 2013, anno in cui la raccolta differenziata riguardava il 42,28% dei rifiuti urbani, è infatti cresciuta del 51%. Il dato interessante è che la crescita ha riguardato l’intero territorio nazionale anche se con tassi di aumento differenziati. Sono diverse le regioni che superano l’obiettivo del 65%, come il Veneto con il 76,2% e la Sardegna con il 74,9%. Anche Abruzzo, Toscana e Valle d’Aosta figurano tra le regioni più virtuose mentre, tra le regioni del Sud, la Basilicata ha fatto un balzo in avanti del 6% rispetto al 2020, raggiungendo il 62,7%. La Sicilia purtroppo rimane ancora al di sotto del 50%, anche se ha segnato un importante progresso del 4,7% rispetto all’anno precedente. In generale le regioni del Nord risultano in media più attente e attrezzate per la raccolta differenziata che, infatti, si attesta al 70,99%, seguite dal Centro con il 60,37% e dal Sud al 55,67%.
Raccolta differenziata per macro aree, anno 2021 – % del totale rifiuti urbani
La gestione dei rifiuti urbani, una grande sfida per i Comuni
Ogni anno i cittadini italiani producono più di 500 kg di rifiuti urbani pro capite, una quantità che nel 2021 si è tradotta in 29 milioni di tonnellate di rifiuti da gestire. Un impegno molto importante per i Comuni che, come abbiamo visto, hanno fatto grandi progressi aumentando la raccolta differenziata in modo rilevante. Nonostante una riduzione del 52% nell’uso delle discariche negli ultimi dieci anni, è però ancora necessario impegnarsi per ridurre ulteriormente questo metodo di smaltimento, che rappresenta ancora il capolinea del 19% dei rifiuti urbani prodotti.
Negli anni la produzione di rifiuti urbani ha oscillato intorno ai 30 milioni di tonnellate con un picco di 30.158 mila tonnellate nel 2018 e un minimo di 28.241 mila nel 2020. Nel 2021 si è riportata sui valori medi con una crescita del 2,3% rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno può essere attribuito alla ripresa degli spostamenti e al ritorno del turismo dopo la crisi pandemica. I dati infatti dimostrano che siamo tornati ai quantitativi che hanno contrassegnato gli anni tra il 2013 e il 2016.
Andamento della produzione nazionale dei rifiuti urbani 2013 – 2021
L’Italia non ha nulla da invidiare agli altri Paesi europei in tema di raccolta differenziata, riciclo ed economia circolare, ma questo non rallenta l’impegno dell’intera filiera a migliorare le performance, come peraltro richiede l’Unione europea. Per quanto riguarda in particolare il riciclo invitiamo i lettori a leggere l’articolo “La raccolta differenziata della plastica raggiunge il maggior numero di Comuni e abitanti” appena pubblicato.