Non c’è dubbio che la plastica sia una materiale rivoluzionario che dal secolo scorso ha profondamente segnato le scelte tecnologiche e gli stili di vita. Basti pensare alla sostituzione di enormi quantità di materie naturali, come ad esempio l’avorio degli elefanti o i gusci delle tartarughe usati per produrre occhiali e pettini; per non parlare dell’industria automobilistica dove la plastica ha sostituito le pesanti parti di metallo, riducendo drasticamente il peso delle auto con il conseguente risparmio di carburante e la riduzione di CO2 immessa nell’atmosfera. O ancora le preziose applicazioni nel mondo medicale e in quello alimentare. La plastica è un materiale economico versatile e intelligente che ha migliorato le nostre vite.
Ha reso possibile la produzione di cose che altrimenti non avrebbero mai visto la luce, rendendo accessibili oggetti che erano riservati a pochi. Ma proprio la sua economicità e durevolezza hanno favorito la crescita esponenziale della sua produzione, che ha determinato una situazione di allarme generale e una spasmodica attenzione mediatica al tema della plastica e al suo fine vita. “Plastic free” è lo slogan divenuto in questi anni un vero e proprio mantra, che tuttavia non ha alcuna possibilità di diventare realtà. Per molte applicazioni la plastica è insostituibile, in altri casi la sua sostituzione comporterebbe un peggiore impatto ambientale.
...e qualche svantaggio
Non si può tuttavia sottovalutare che, se da un lato la durevolezza della plastica è un vantaggio, dall’altro, quando diventa rifiuto, è un problema alla cui soluzione devono concorrere tutti, aziende produttrici, istituzioni, enti, organismi tecnici e privati cittadini.
Sul fronte delle aziende che trasformano la materia plastica in oggetti, per esempio in imballaggi, si sta adottando un principio di eco-design, che prevede di ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’oggetto lungo tutto l’intero ciclo di vita, riducendo le quantità di materia prima impiegata o producendo articoli che possano essere facilmente riciclati. In parallelo si stanno studiando le tecnologie per
avviare a riciclo qualunque rifiuto, anche quelli che oggi non possono essere riciclati con le attuali tecnologie.
Fondamentale però nella difesa dell’ambiente è anche il comportamento dei singoli cittadini. Evitare comportamenti come la dispersione di oggetti di plastica, ma anche di altri materiali, nell’ambiente – spiagge, strade, prati o corsi d’acqua – è un imperativo cui tutti ci dovremmo adeguare, così come fare una corretta raccolta differenziata dei rifiuti nelle nostre case è il primo passo affinché la plastica possa essere avviata al riciclo e concorrere al processo di economia circolare che si prospetta come modello economico del futuro.