Riciclo chimico delle plastiche, a che punto siamo?

L’economia circolare è sicuramente una delle chiavi per costruire un futuro più sostenibile. All’interno di questo scenario il riciclo gioca un ruolo cruciale. Su RaccoLtala Giusta abbiamo già parlato diverse volte di riciclo meccanico ma c’è una nuova frontiera del riciclo che sembra essere estremamente promettente: il riciclo chimico.

Il Riciclo chimico delle plastiche, in breve

Quando si parla di riciclo chimico delle plastiche si fa riferimento a nuove tecniche di riciclo in grado di trattare tutti i rifiuti in plastica, anche quelli con struttura complessa, inadatti in molti casi a essere processati con il riciclo meccanico.

I processi alla base del riciclo chimico modificano la struttura chimica dei rifiuti plastici, convertendoli in molecole più piccole e quindi riportandoli al loro stato originale. Risultano essere di grande interesse anche i nuovi metodi di depolimerizzazione, processi di scissione dei polimeri nei corrispondenti monomeri per la produzione di plastiche vergini.

Riciclo chimico: futuro o presente?

Quando facciamo riferimento al riciclo chimico non dobbiamo pensare a un futuro lontano ma, piuttosto, a una realtà presente che ha già dimostrato il suo enorme potenziale di sviluppo futuro.

È molto recente la notizia che Neste, produttore leader mondiale di diesel rinnovabile, e Ravago, distributore e riciclatore leader mondiale di polimeri, stanno definendo una joint venture per costruire un nuovo impianto industriale per il riciclo chimico. L’impianto è destinato a essere il punto di partenza delle attività congiunte di riciclo chimico, utilizzando la tecnologia di liquefazione termochimica di proprietà della statunitense Alterra Energy. Al momento la transazione è in attesa e soggetta ad approvazione normativa.

Questa partnership strategica combina l’esperienza di Ravago nella preparazione meccanica dei rifiuti plastici, la tecnologia di liquefazione di proprietà di Alterra Energy e l’esperienza di Neste nella lavorazione degli idrocarburi.

Il primo sito di riciclo chimico industriale sarà situato nel porto del Mare del Nord, a Vlissingen, e avrà una capacità di trattamento annuale di circa 55.000 tonnellate di rifiuti plastici misti, corrispondenti ai rifiuti di imballaggio in plastica generati ogni anno dagli abitanti di una città europea come Vienna (nel 2018 Eurostat ha stimato che ogni cittadino europeo genera in media 33 Kg di rifiuti di packaging in plastica all’anno).

Combinare le competenze lungo la catena del valore

La sinergia tra i tre player è un chiaro esempio di progetto concreto che punta a costruire un’economia sempre più circolare, creando soluzioni scalabili che trasformano flussi di rifiuti apparentemente non riciclabili in preziose materie prime. Una dimostrazione in più che il riciclo chimico può essere una soluzione industriale e non una semplice tecnologia promettente.

Inoltre, questo ambizioso progetto dimostra ancora una volta come la condivisione del know how di diversi player sia il modo migliore per raggiungere grandi traguardi, come quello definito da Neste e Ravago nel 2019: raggiungere la capacità di trattare oltre 200.000 tonnellate di rifiuti plastici misti all’anno entro il 2030.

Anche Versalis crede nel riciclo chimico

Anche Versalis, sta puntando molto sul riciclo chimico con il progetto Hoop, nato nel 2020 in collaborazione con la società italiana di ingegneria Servizi di Ricerche e Sviluppo (S.R.S.) per il riciclo chimico di plastiche miste, oggi destinate a termovalorizzazione o discarica

La società possedeva già un prototipo di reattore molto efficace per la pirolisi di plastiche miste volta alla produzione di combustibile. Da qui Versalis ha cominciato a sviluppare una tecnologia che, sempre partendo da plastiche eterogenee, potesse fornire una materia prima da re-immettere in cracking per produrre materie plastiche e intermedi.

I punti chiave per sfruttare con successo la pirolisi di plastiche eterogenee secondo Versalis sono due: resa e qualità. Per questa ragione si sta lavorando per rendere il processo più sostenibile e ottenere rese tra il 15% e il 20% più alte rispetto agli impianti di pirolisi convenzionali.

Il passo successivo prevede la costruzione di un impianto da 6.000 tonnellate annue all’interno del sito Versalis di Mantova. Si tratta di un passaggio intermedio in vista di un impianto che in futuro dovrà avere una capacità 10 volte più grande.

Il progetto Moretec, un altro esempio di riciclo chimico

Già nel novembre 2020 avevamo parlato dell’impianto pilota MoReTec (molecular recycling technology) realizzato da Lyondell Basell a Ferrara, che attraverso processi di depolimerizzazione riesce a separare le componenti delle plastiche ottenendo gli elementi costruttivi.

L’obiettivo principale di questo processo, secondo le parole di Gabriele Mei, Presidente della Basell Poliolefine Italia, comparse in un articolo del Sole 24 Ore del 24 Novembre 2020, è quello di “ottenere la circolarità delle materie plastiche, che così tornano plastiche”.

L’obiettivo della Lyondell Basell, la multinazionale che proprio a Ferrara ha il suo più grande centro di ricerca al mondo, è raggiungere una capacità di riciclare 100 mila tonnellate di plastica l’anno.

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Un polo green dedicato alla produzione di Idrogeno a Genova

Il riciclo chimico entra anche nel grande progetto a cui stanno lavorando la multi-utility Iren e NextChem (Maire Tecnimont) che puntano a costruire un polo dell’economia circolare a Genova dedicato alla produzione di idrogeno.

La tecnologia scelta sarebbe quella sviluppata dalla controllata di Maire Tecnimont, che si basa sulla conversione chimica del carbonio e dell’idrogeno contenuti nei rifiuti (plasmix, CSS, frazione secca) mediante ossidazione parziale e successiva purificazione. Dal processo si ottiene un gas di sintesi a basso contenuto carbonico che può essere poi convertito in idrogeno e in altri combustibili green. Il piano è assolutamente promettente e consentirebbe all’Italia di giocare un ruolo da protagonista in questo settore.

Sembra però che siano già sorte critiche e obiezioni legate all’area nella quale dovrebbe nascere il Polo (porto di Genova).

Fonti:

Neste and Ravago plan to set up a joint venture to focus on chemical recycling of waste plastic

Moretec, un impianto a Ferrara per il riciclo chimico della plastica (Sole 24 Ore, 24/11/2020)

The average EU citizen generated 33kg of plastic packaging waste in 2018. Source: Eurostat.

Il Riciclo Chimico secondo Versalis – Polimerica

Iren e NextChem progettano un polo per la produzione di idrogeno a Genova – HyrdroNews

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